Il sacro fiume Almone in primavera, nella Valle della Caffarella – Parco Regionale dell’Appia Antica, Roma
– Evento inserito nel programma della 3° Edizione di Open House Roma del 10 e 11 maggio.
In the aforementioned art exhibition four artists in the area, actualized in an experimental way, in the present and future, history and myth of the sacred river Almone.
Nella suddetta mostra quattro artisti, presenti sul territorio, attualizzano in modo sperimentale, nel presente e futuro, la storia e il mito del fiume sacro Almone.
Comunicato stampa
Galleria studio.ra
Via Bartolomeo Platina, 1F – 00179 Roma – tel. +39 3491597571
“Il Sacro fiume Almone in primavera, nella valle della Caffarella”
Inaugurazione: Domenica 11 maggio 2014, ore 19
Tempi ed orari: 11-18 maggio dalle 15 alle 19
Luogo: via Bartolomeo Platina 1F – Roma
Cenni storici-archeologici sul fiume Almone dell’Architetto Konstantin M. Brandenburg: via Ferdinando Ughelli 45, alle ore 20,30.
Evento in Facebook: https://www.facebook.com/events/412437188893667/?fref=ts
Seguirà brindisi e cocktail gentilmente offerto da studio.ra e studio archetipo. Ingresso libero.
L’arte e la scienza concorrono, ognuna con i propri strumenti, a fare cultura, conoscenza. Possono anche concorrere a risvegliare la sensibilità spesso distratta, assopita, verso importanti problematiche che sembrano, ma non sono, lontane dal loro specifico ambito. Fanno quindi anche opera di denuncia contro la violenza perpetrata contro l’ambiente, la cultura, la storia.
La mostra “Il Sacro fiume Almone in primavera, nella valle della Caffarella” oltre ad ispirarsi alla storia di questo fiume, ai simboli ed ai rituali antichi ad esso legati, vuole anche contribuire, assieme a comitati e associazioni di cittadini, alla sua rinascita, continuando nell’opera di sensibilizzazione verso gli enti responsabili.
La galleria studio.ra, in via Platina 1F, nei pressi del parco della Caffarella, ospita l’evento espositivo. Quattro sono gli artisti partecipanti: Eleonora Del Brocco, Vincenzo Ceccato, Giuseppe Scelfo, Qinggang Xiang.
Ognuno di essi possiede una personale visione artistica e tecnico-espressiva. Le loro opere evidenzieranno gli aspetti storici, mitologici e simbolici legati al Sacro fiume Almone, filtrandoli attraverso una attuale prospettiva storica.
Con la collaborazione e la proiezione del video “Il sacro Almone attende la rinascita” (4.41) di Raffaella Losapio.
Immagine: Frame da video “Il sacro Almone attende la rinascita” di Raffaella Losapio – Immagine del 27 marzo 2014 nel giorno della “Lavatio Matris Deum” con Eleonora Del Brocco al Parco della Caffarella.
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Quest’anno studio.ra / 1F mediaproject con la mostra “Il sacro fiume Almone, in primavera nella Valle della Caffarella” aderisce ad Open House, la manifestazione internazionale che ogni anno coinvolge 25 città nel mondo e che, il 10 e 11 maggio 2014, apre le porte, in modo totalmente gratuito, ai luoghi dell’architettura e dell’arte più rappresentative della capitale.
Domenica 11 maggio, dalle ore 19, nei pressi dell’affascinante contesto agricolo della Valle della Caffarella, l’evento presso studio.ra sopra citato, concluderà la giornata sui temi della rigenerazione urbana e sul destino del Cinema Airone con il percorso di eventi e walkshow organizzati in collaborazione con le associazioni Urban Experience, Cineairone, Docomomo Italia e gruppo Macine.
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Press release
Gallery studio.ra presents:
“The Sacred River Almone in the spring, in the Caffarella Valley”
Venue: Via Bartolomeo Platina 1F – 00179 Roma – Info: +39 349159751
Artists: Eleonora del Brocco, Vincenzo Ceccato, Giuseppe Scelfo, Qinggang Xiang.
With the collaboration of: Raffaella Losapio – director studio.ra
Opening: Sunday 11 May, 2014 – 19:00 pm
Hours: Monday to Saturday from 16:00-19:00
Duration: 11 – 18 May 2014
Brief history and archaeological of the river Almone by architect Konstantin M. Brandenburg – via Ferdinando Ughelli 45, at 20.30.
Facebook event: https://www.facebook.com/events/412437188893667/?fref=ts
Followed by toast and cocktails. Free entry
The art and science combine, each with their own tools, to create culture, knowledge. They can also help to awaken the sensibility often distracted, drowsy, to issues that seem important, but they are not, far from their specific field. They are therefore also work denouncing the violence perpetrated against the environment, the culture, the history.
The exhibition “The Sacred River Almone in the spring, in the Caffarella Valley” as well as inspired by the history of this river, ancient symbols and rituals related to it, also wants to contribute, together with the committees and associations of citizens, to its rebirth, continuing the work of raising awareness of the responsible agencies.
The gallery studio.ra, in via Platina 1F, near the Park of Caffarella, is hosting the exhibition. Four of the participating artists are: Eleonora Del Brocco, Vincenzo Ceccato, Giuseppe Scelfo, Qinggang Xiang. Each of them has a personal artistic vision and technical-expressive. Their works highlight the historical, mythological and symbolic linked to the Sacred River Almone, filtering them through a current historical perspective.
With the collaboration and the screening of the video “The sacred Almone awaits rebirth” (4.41) by Raffaella Losapio.
Il video si riferisce al sacro fiume Almone nel suo aspetto storico e mitologico evidenziando il suo attuale stato di degrado per contribuire all’opera di sensibilizzazione verso la sua rinascita.
The Almone between history and legend
The river was named after Almo, the young Latin who Virgil’s Aeneid was the first to die in the clash with Aenea’s Trojans.
During the Roman Era, the Almone river’s importance was linked to a ceremony which celebrated the ancient history of the city and was called the Lavatio Matris Deum. Every year, on the 27th of March, a black stone symbolizing Cybele, the mother of the gods, was immersed into the river. This was the final stage in a solemn procession which, stanting from the Paladine Hill, ended in the place where the Almone flows into the Tiber.
The ceremony evoked an episode dating back to the Republican age and narrated by Titus Livius. In 205 BC, on the wake of an inexplicable natura disaster, after consulting the Sibyllline books, a delegation of Roman citizens went to the Santuary of Cybele in Pessinos, Asia Minor. On the way back to Rome, the vessel which transported the Goddess’ simulacrum was stranded into the place where the Almone flows into the Tiber, and was able to resume navigation only after a purification ceremony was carried out, which since then was repeated every year.
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Alcuni cenni storici tratti da un documento del Comitato per la Caffarella
“Le acque del sacro fiume Almone, che provengono dalla Caffarella, passano sotto la via Appia Antica accanto alla ex Cartiera Latina, che fino all’ultima guerra utilizzava l’acqua per l’attività industriale, e quindi vengono convogliate nel collettore diretto al depuratore di Roma-Sud (mentre prima si gettavano nel Tevere all’incirca all’altezza del Gazometro). Il fossato, oltre che costituire una naturale difesa della città, era anche uno dei confini sacri della Roma primitiva.
Come tutti i fiumi, le sorgenti e le manifestazioni naturali, anche il fiume veniva identificato dagli antichi Romani con uno spirito divino, in questo caso con il dio Almone, che dava acqua o siccità a suo piacimento. Tra l’altro il fiume Almone era protagonista di un importante culto di origine orientale, la “Lavatio Matris Deum“, che si svolgeva il 27 marzo di ogni anno proprio dove le acque sfociano nel Tevere: dal tempio sul Palatino, una solenne processione portava la pietra sacra alla Magna Mater (la dea Cibele) fino all’Ostiense, e lì si purificavano l’immagine e gli arnesi del culto nell’acqua dell’Almone. L’importante cerimonia durò fino al 389 d.C., anno in cui fu abolita per incompatibilità con la religione cristiana.
Almone è una divinità minore della mitologia romana, ed è ricordato nell’Eneide come il primo eroe indigeno morto nella guerra tra i Troiani ed i Latini; tuttavia la connessione del fiume Almone con il culto della Magna Mater avvenne per un motivo apparentemente estraneo.
Il culto della Magna Mater ebbe infatti origine al tempo della II guerra punica, quando i Romani, terrorizzati dalle scorrerie di Annibale, trovarono una profezia nei Libri Sibillini secondo la quale: “Se un nemico straniero avrà portato la guerra in Italia, sarà cacciato e vinto solo se la Magna Mater (cioè Grande Madre) sarà trasportata da Pessinunte a Roma”.
Immediatamente i Romani inviarono una missione a Pessinunte (in Turchia), nel regno di re Attalo, alleato dei Romani e ad essi legato dalla leggenda delle comuni origini troiane (oltreché da coincidenti disegni politici contro la lega fra Annibale e Filippo il Macedone).
Così, dal grande tempio della Magna Mater gli ambasciatori riportarono a Roma una pietra sacra (forse un meteorite) da collocare nel tempio costruito appositamente sul Palatino.
Tuttavia (così narra la leggenda) la nave che trasportava la pietra, appena giunta alla confluenza del Tevere con l’Almone, si incagliò, e solo dopo un grande rito di purificazione fu possibile farle riprendere la navigazione; da allora ogni anno fu ripetuta la cerimonia lustrale.
Tra gli storici è ancora dibattuto come un culto così lontano possa essere stato introdotto proprio al centro della città; il motivo dovrebbe essere la venerazione tributata alla Magna Mater nella città di Troia, il che avrebbe reso la divinità non straniera, in quanto appartenuta agli stessi fondatori di Roma.“
More Information:
Alcuni link correlati – download pdf:
1) Descrizione opere di Giuseppe Scelfo: Giuseppe Scelfo_descrizione opere
3) Appia Antica Park – English version – Official Siteweb
4) Bassorilievo votivo, conservato in Campidoglio, rappresenta il fiume Almone, il fiume sacro ai Romani, Vittorio Sorci – http://www.ariannaeditrice.it/articolo.php?id_articolo=38579
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Open House al Parco dell’Appia Antica: sabato 10 e domenica 11 maggio
Sabato 10 sono previste visite guidate al Sepolcro di Priscilla (ore 10.30, 12, 14 e 15) e http://www.openhouseroma.org/2013/node/901 e alla Cartiera Latina 10.30, 12, 14.30 e 16.30.
Domenica 11 un’intera giornata sui temi della rigenerazione urbana e sul destino della sala cinematografica disegnata da Adalberto Libera e decorata da Giuseppe Capogrossi (http://www.cineairone.com).
Ore 11 dalla Cartiera Latina (via Appia Antica 42) passeggiata
al Casale dell’ex Mulino, sito nel cuore della Valle della Caffarella. Durante la passeggiata
ognuno dei partecipanti, attraverso un auricolare, potrà seguire in diretta la conversazione condotta da Carlo Infante di Urban Experience (http://www.urbanexperience.it) evocando i temi del corridoio ecologico tra agro e città.
Verranno inoltre raccolti rifiuti e materiali di recupero che i partecipanti assembleranno poi
durante il pomeriggio in un “Ritratto Rifiutato del Parco” sotto la guida dell’artista Alessandro Baronio.
Dalle ore 12 al Casale dell’ ex Mulino avrà luogo un brainstorming sul recupero del Cinema Airone.
Il progetto Macine presenterà “Panopticon” di Silvia Sbordoni, installazione multimediale, che riproduce le facciate di venti cinema chiusi di Roma. Macine (http://www.macine.net)
Verrà inoltre presentata l’opera dell’artista cinese Wu Di, che riproduce con materiali naturali la cupola miniata dell’Airone.
Il pubblico potrà partecipare alla realizzazione della “Giostra Armonica”, un’installazione corale basata su un approccio elementare ai colori e alla creatività.
http://www.openhouseroma.org/2014/node/902
Alle ore 16 un altro walkshow o conversazione nomade porterà i partecipanti dal Casale del Mulino al Cinema Airone, sito a poche centinaia di metri attraverso il parco. La professoressa Rosalia Vittorini
dell’Ass. Docomomo (docomomoitalia.it) affiancherà Carlo Infante raccontando la storia e l’architettura del mirabile edificio.
Infine, alle ore 19, presso Studio.Ra, a pochi passi dal Cinema Airone, avrà luogo l’inaugurazione della mostra “Il sacro fiume Almone in primavera, nella Valle della Caffarella” e la proiezione del video “Il sacro Almone attende la rinascita” di Raffaella Losapio (https://www.studiora.eu).
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1 comment
Un percorso interessante e vivo attraverso ” tratturi ” storici nei quali il ” rimestio ” di Popoli mediterranei ha intessuto la trama del nostro DNA culturale e direi ” caratteriale “…………cosa da non dimenticare, anzi, da tenere viva e valorizzare in tutte le attività positive a favore del Cittadino siano esse di carattere culturale, sociale ed economico-politico. Tradotto : L’Italia deve ” guardare ” maggiormente verso i Paesi Mediterranei per una prospettiva di unione, con questi Popoli. in una Comunità poggiante su valori storici, culturali, ambientali ed economici condivisi.